Tivoli Touring

L’imponente restauro della Villa Gregoriana

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Nel 2002 il Demanio dello Stato ha affidato il parco di Villa Gregoriana al FAI affinché ne ripristinasse lo splendore oscurato dal lungo abbandono. La realizzazione di questo imponente progetto, condotto con la fattiva collaborazione del Comune di Tivoli, della Regione Lazio e del Provveditorato alle Opere Pubbliche, la costante attività di supporto e di indirizzo degli uffici competenti delle Soprintendenze Archeologica e Architettonica del Ministero dei Beni Culturali, ed il coordinamento con gli uffici dell’ENEL che controllano la grande chiusa a monte della villa e l’intera opera idraulica, è stata possibile anche grazie al generoso contributo di UniCredit.

 

Il complesso intervento di recupero del parco è stato ideato dalla professoressa Tatiana Kirova e realizzato dalla società di ingegneria TEXNH di Cagliari. Il gruppo di progettazione è stato inoltre coadiuvato da un autorevole comitato scientifico composto da: Giovanni Carbonara, Cairoli Fulvio Giuliani, Maria Luisa Madonna, Paolo Pejrone, Anna Maria Affanni, Isabella Barisi, Anna Maria Reggiani, Benedetta Adembri, MarcoVincenzi, Alessandro Viscogliosi.

Si è innanzitutto avviato un progetto di conoscenza. Un approfondito studio documentario, bibliografico, iconografico e di analisi di tutti gli elementi costitutivi di Villa Gregoriana ne ha indagato l’articolata realtà di parco naturale, storico e archeologico. La Villa, infatti, è composta da usvariati elementi di8diversa natura: i due templi e la villa di Manlio Vopisco; 56 elementi archeologici semplici (cippi, frammenti di statuaria, lapidi); 2 elementi architettonici complessi (la biglietteria e l’ex edificio scolastico); quasi 1100 elementi architettonici e infrastrutturali semplici (parapetti, gradini, muri di contenimento); oltre 2100 elementi botanici di varietà differenti.

A supporto di questo fondamentale censimento, mai compiuto prima, si è predisposto un innovativo metodo di catalogazione e un sistema informatico per la gestione dei dati raccolti. Nella fase di rilevamento sono state acquisite anche le coordinate geografiche dei singoli elementi schedati attraverso l’uso di un sistema GPS, con la possibilità di costruire un sistema GIS (Sistema Informativo Geografico) per la creazione di cartografie tematiche. Rilevando la presenza dei singoli beni, la loro distribuzione e ubicazione all’interno della villa e la vulnerabilità di alcune aree o di alcuni specifici elementi, esse possono diventare strumento utilissimo per una immediata lettura delle problematiche della villa, per il loro controllo e la gestione. Vale la pena sottolineare come il sistema formulato e sperimentato possa ora costituire un modello di studio e contribuire alla definizione di una metodica scientifica nell’approccio alla conservazione, valorizzazione e gestione di beni complessi quali i parchi storici e archeologici.

Il progetto di conservazione ha interessato il restauro di tutte le emergenze archeologiche e architettoniche, del sistema infrastrutturale (gradonate, parapetti, recinzioni, sistema di smaltimento delle acque piovane), degli apparati d’arredo del parco (sedute, panchine, lapidi di segnalazione, vasi), degli elementi ambientali e del verde storico.

Il progetto di valorizzazione ha portato all’apertura al pubblico e alla fruizione didattica del parco. Per migliorare l’accoglienza dei visitatori sono stati risistemati i due ingressi monumentali: l’architetto Gae Aulenti ha donato il progetto per la trasformazione in punto FAI e caffetteria dell’edificio scolastico costruito presso i templi dell’acropoli nel dopoguerra e poi abbandonato.

Infine, è stato concepito un piano di gestione con l’obiettivo di programmare la necessaria manutenzione preventiva.

Una valorizzazione su larga scala

L’attuazione della prima fase dei lavori è stata avviata nell’aprile 2004. Nonostante la complessità del progetto e le oggettive difficoltà nella bonifica del sito – che ha comportato la rimozione dall’alveo del fiume, senza l’uso di mezzi meccanici e di trasporto, di 350 tonnellate di rami e foglie, 5 tonnellate di rifiuti d’ogni tipo, 1200 tonnellate di sassi e terra, e l’impiego di rocciatori esperti per la pulizia delle pareti rocciose – i lavori sono avanzati con grande celerità. L’11 maggio 2005 Villa Gregoriana poteva essere inaugurata alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.

L’esemplare restauro della Villa Gregoriana non ha significato soltanto ripulire e mettere in sicurezza sentieri, far tornare a scorrere acque ora limpide in incantevoli ruscelli e far di nuovo scrosciare cascate e cascatelle, in una parola riqualificare un magnifico luogo. L’obiettivo principale che ha animato coloro che vi si sono dedicati con tanta passione è stato riscoprire e restituire l’autentica idea progettuale del parco, così come è andata gradualmente emergendo dallo studio dei documenti e delle testimonianze pittoriche, e dal delicatissimo lavoro sul campo. Lentamente sono riapparsi percorsi ormai dimenticati, essenze arboree soffocate dai rovi, spettacolari vedute prima occultate: uno straordinario insieme paesaggistico profondamente alterato e non più percepibile per l’incuria di tanti anni, ora restituito alla fruizione di tutti.

9 febbraio 2014 |

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